Quali sono le migliori e le peggiori Banche Italiane? Esistono delle Banche sicure per i miei risparmi? Vi è una classifica che tenga conto della solidità della banca, oltre che del rating? Cerchiamo di dare una risposta a questa e altre domande.
Dopo il caso di Banca Etruria gli italiani si sono accorti, a proprie spese, che ci sono molte banche a rischio. Purtroppo per troppo tempo si è andati avanti con la certezza che una banca non potesse fallire e che i propri risparmi o i propri investimenti fossero sempre al sicuro. Ma è davvero così? Quali sono le banche più sicure in Italia nel 2017?
Prima di entrare nel vivo di questa guida è doveroso fare una precisazione. L’Italia non versa in una condizione particolarmente buona, così come gran parte del resto d’Europa. Nel nostro paese vi è la garanzia sui depositi bancari per un importo fino a 100 mila euro.
E’ ovvio che questa vale, ed è sostenibile, solo nel caso fallisse una banca, mentre nel caso si dovesse assistere al fallimento di più banche, con gravi problemi per il sistema bancario, questa “garanzia” andrebbe a decadere in quanto non più sostenibile. Non si tratta di fare i catastrofisti ma solo di essere consapevoli di quelli che sono i rischi.
Le banche più sicure del 2017
Dopo aver fatto questa doverosa premessa sarà chiaro a tutti che non esiste una banca davvero sicura al 100% se è l’intero sistema quello a rischio. Detto questo, possiamo cercare comunque di spostare i nostri risparmi in quelle banche che, al momento, risultano essere più solide delle altre.
Questa speciale classifica è stata elaborata seguendo il calcolo del Common Equity Tier 1 (Cet-1). Si tratta di un parametro che non può essere considerato affidabile al 100% ma, sta di fatto, che al momento non abbiamo di meglio. In sostanza con il Common Equity Tier 1 si calcola il rapporto tra il capitale di un determinato istituto di credito e le sue attività impiegate sul mercato. Secondo questo parametro le banche più sicure del 2017 in Italia sono:
- Banca Fineco;
- Banco di Sardegna;
- Banca Mediolanum;
Da segnalare, anche la Cassa di Risparmio di Parma e Piacenza (Cariparma) che, nonostante un common tier 1 più basso può comunque vantare un rating tripla A (anche se la storia ci insegna che questo giudizio non è poi sicurezza di stabilità finanziaria).
Quali sono le banche più a rischio?
Vediamo, invece, quali sono le banche maggiormente a rischio, ossia quelle che presentano la situazione più delicata avendo una maggiore esposizione. Purtroppo va sottolineato che, ad essere maggiormente a rischio, ci sono proprio le banche locali, ossia quelle che si riteneva avessero meno problemi.
Da segnalare la Banca di Folgoria, già commissariata, la Bcc di Cascina e la Banca Terra d’Otranto, altro istituto di credito in gestione straordinaria a causa di irregolarità amministrative e la Bcc Romagna Cooperativa.
Attenzione anche alle grandi banche che di certo non vivono momenti felici, e agli istituti di credito online. La situazione delicatissima del Monte dei Paschi di Siena la conosciamo tutti. La banca è sull’orlo del baratro per via di anni di mala gestione e malaffari. Occhio anche alle prime 2 banche italiane, Intesa Sanpaolo e Unicredit. Tra le 2 la prima è quella che gode di miglior salute pur avendo comunque sul groppone 63 miliardi di prestiti deteriorati.
I miei risparmi sono a rischio?
Come abbiamo detto a noi non piace giocare sugli allarmismi (come fanno quasi tutti i siti e i quotidiani online) per fare qualche visita in più sul sito. Al momento ci sono problemi solo per gli obbligazionisti, per gli azionisti e per chi ha depositi oltre i 100 mila euro in una delle banche commissariate.
Allo stesso tempo bisogna essere consapevoli che lo stato di salute del sistema bancario è quello che è e in caso di un deterioramento del contesto europeo l’Italia non sarebbe in grado di sostenere tutte le garanzie. Non a caso c’è chi comincia a portare i propri risparmi all’estero (occhio che ha un senso farlo solo se si portano in un paese no euro, altrimenti conviene lasciarli in Italia).
Ovviamente stiamo parlando di capitali di medie dimensioni, ossia di chi ha almeno 50-100 mila euro di depositi bancari. Per tutti gli altri il consiglio che possiamo dare è quello di non farsi prendere dal panico magari dopo aver letto qualche articolo catastrofista in giro sul web. Bisogna prendere consapevolezza dei rischi e, possibilmente, avere il conto in una banca il più solida possibile.